L’incantevole cittadina medievale di Sperlonga sorge su uno sperone del monte San Magno, della catena degli Aurunci, affacciato direttamente sul mare. Classificata tra i più bei borghi del Lazio e dell’Italia centrale intera, si caratterizza per le sue viuzze strette, le case bianche e le spiagge di fine e dorata sabbia bianca.
Sperlonga, secondo alcuni studiosi, è ubicata nell’area in cui la tradizione localizza la mitica Amyclae, fondata dai Laconi. Notizie storiche documentate sulle origini del luogo, invece, compaiono a partire dall’età imperiale romana, quando l’aristocrazia della Città Eterna, attratta dalle bellezze naturali del territorio, realizzò diverse ville e contribuì allo splendore dell’intera zona.
L’imperatore Tiberio costruì la villa più imponente, i cui i cui resti sono oggi visibili all’interno di un’interessante area archeologica. La villa si caratterizza per una suggestiva grotta che ospitava un ciclo di gruppi scultorei di soggetto omerico, rinvenuti a metà del Novecento e ora esposti nell’adiacente “Museo Archeologico Nazionale”. Nel VI secolo, i ruderi della villa divennero un rifugio per gli abitanti del luogo, i quali in seguito si spostarono nella vicina e più sicura collina di San Magno, minacciati dalle continue incursioni dei saraceni.
Intorno al X secolo, sulla collina di San Magno nacque un castello, intorno al quale si sviluppò in cerchi concentrici un piccolo agglomerato di case, dando vita al primo nucleo abitativo di Sperlonga. In seguito ai continui attacchi e saccheggi provenienti dal mare, nell’XI secolo la città fu munita anche di una cinta muraria e divenne poi parte dei feudi della famiglia Caetani.
Completamente distrutta nel 1534 dal pirata ottomano Khair Ad-Din, la città fu ricostruita nei secoli compresi tra il Settecento e l’Ottocento, assumendo l’attuale forma, cosiddetta a ‘testuggine’, e vennero erette chiese e palazzi signorili. Sperlonga fu poi assoggettata al Regno di Napoli e quindi al Regno delle Due Sicilie sino all’Unità d’Italia.
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